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Avis Busto nelle scuole: ieri, oggi e domani

Ripartono gli incontri tra Avis e le scuole di Busto, e l’emozione, fra i membri del team del padiglione Pozzi, non potrebbe essere più grande.

Se il 2023 sta volgendo al termine, infatti, l’anno scolastico ’23-’24 è solo all’inizio, come è all’inizio il nostro consueto tour di licei, istituti tecnici e professionali della città. La scorsa annata aveva segnato la ripresa delle visite agli studenti dopo il lungo periodo di stallo dovuto alla pandemia. L’augurio è che di stalli, d’ora in poi, non ne capitino mai più.

Ma il nostro è ben più di un augurio, in realtà, ben più di una timida speranza: la nostra è fiducia; e non la fiducia di chi s’illude, bensì quella che si fonda su risultati concreti. Ci permettiamo questa fiducia nel domani solo dopo aver raggiunto, tra il 2022 e il 2023, più di 900 studenti maggiorenni (o lì lì per diventarlo) con la nostra campagna di sensibilizzazione. Più di 900. Il numero non è da leggersi con indifferenza: la sua importanza si gioca sul confronto con le due annate pre-covid, che avevano dato frutti di poco superiori (1031 studenti raggiunti nei mesi antecedenti la prima quarantena, e invece 1039 durante l’anno scolastico 2018-2019).

In tutta onestà, mai avremmo ottenuto questo bel risultato se, tra il 2020 e 2022, il progetto scuole non avesse avuto un suo proseguimento. Perché sì, il covid aveva fermato gli incontri, ma in tutta Busto Arsizio la nostra missione era stata portata avanti dai referenti del progetto, imprescindibili ponti fra la nostra Avis e gli alunni di quarta/quinta superiore: si tratta dei docenti Cuccovillo (Liceo D. Crespi), Sonnino (Liceo P. Candiani), Colombo (ISIS C. Facchinetti), Dragone (ITE E. Tosi), Volpicella (IPC P. Verri), Lualdi (Liceo M. Pantani), Bianchi (Liceo B. Pascal), Battiani (Liceo A. Tosi). Se la prima stagione post-covid si è dimostrata così proficua, questo è stato solamente il raccolto di ciò che i suddetti insegnanti hanno avuto cura di seminare.

Per tutti questi motivi si preannuncia valido, anche per il 2024, il ritorno sul campo del nostro gruppo, formato da un vasto e affiatato insieme di persone. Sotto la coordinazione di Maurizio Moscheni, collaborano al progetto Luigi Pinciroli, Alessandro Barbaglia e il dottor Giovanni Trotti (sono loro a interfacciarsi direttamente con gli studenti), nonché Marilena Langé, Cesarina Pirovano e Donata Riganti. Da sottolineare anche il contributo di Marta Bottigelli per conto della segreteria di Avis, oltre a quello dei membri del nostro gruppo comunicazione (Alessia Castiglioni, Francesca Genoni, Enrico Forte e Marta Pieretti). Il già citato dottor Trotti, infine, si avvale di alcuni suoi colleghi per offrire la visita medica anamnestica agli studenti che, in seguito agli incontri col gruppo scuole, facciano domanda di associazione ad Avis: un ringraziamento particolare ai dottori Airaghi, Colombo, Cortiana, Malacrida, Pigni e Sala.

È dal 2002 che il team si occupa di diffondere la cultura del dono nelle istituti superiori di Busto Arsizio, istituti che riuniscono – occorre ricordarlo – non solo studenti bustesi, ma anche ragazzi da tutti i comuni della Valle Olona. A tal proposito c’è una cosa che dev’essere molto chiara, e che ogni tanto va ripetuta. Tra i fini di questi incontri, naturalmente, c’è quello di informare i giovanissimi su come iscriversi ad Avis, di modo che, se volenterosi, possano iniziare a donare fin dal primo giorno della loro vita adulta. Donare il sangue, però, è solo la cima di quell’iceberg gigantesco che è la cultura del dono. L’attività in cui Avis Busto è impegnata da decenni trascende le mura del nostro padiglione Pozzi, per intercettare le istanze di una quotidianità del dono ben più ampia e variegata.

Ci capita spesso, durante queste chiacchierate con gli studenti, di rivolgerci a persone timorose degli aghi. Si tratta di ragazzi spesso coraggiosissimi, che infatti non si fanno problemi ad aprirsi ad alta voce, in presenza di tutti i loro compagni di classe. Si tratta di ragazzi desiderosi di fare del bene, e che però alla sola idea della donazione sanguigna si sentono travolti da una paura, da un terrore di cui non hanno colpa. Ma il donatore non è solo il donatore di sangue, e l’obiettivo primario del gruppo scuole di Avis Busto è trasmettere questa consapevolezza. Consapevolezza su cui si misura, appunto, l’emozione di rivedere operativi i nostri densissimi cicli di incontri.

Certo, le ripercussioni della pandemia allungano ancora oggi qualche ombra su tutto ciò che ha a che fare con gli ospedali, e l’operato di Avis Busto purtroppo non è immune da simili strascichi psicologici. Durante l’a.s. 2022-2023 a fare domanda di associazione all’Avis sono stati quasi 200 studenti, a fronte dei più di 250 del 2019-2020, nonché dei più di 350 del 2018-2019. Ma lo scorso 5 dicembre la visita al Liceo Scientifico Tosi ha inaugurato il 2023-2024 con dignità, raccogliendo circa 40 domande di associazione a fronte di 160 studenti raggiunti.

Alla fine di ogni incontro, il questionario somministrato alle quarte/quinte di ogni istituto si apre su questa domanda: “Ritieni importante che AVIS entri nelle scuole per dare informazioni corrette sulla necessità di sangue e sulla possibilità di donazione?”. A dare risposta affermativa sono sempre più del 98% degli studenti partecipanti agli incontri. Come detto poc’anzi, il gruppo scuole di Avis Busto si occupa appunto di questo: dare informazioni sulla realtà del dono, fornire gli strumenti necessari per compiere una scelta – lasciando poi la scelta al singolo individuo. Il questionario ci dà conferma, per bocca degli stessi ragazzi a cui ci rivolgiamo, che questa nostra missione è da loro compresa e condivisa. Può esserci gratificazione più grande?

Enrico Forte

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