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Ottobre: il mese per la prevenzione contro il tumore al seno

Ottobre. Le giornate diventano più corte e buie, le mattine (almeno in campagna) sono intrise di grigiore, gli alberi si tingono di giallo e arancione, eppure c’è un unico colore che dovremmo associare al mese attualmente in corso: Ottobre è rosa.

Il mese è infatti dedicato alla prevenzione del tumore al seno, che colpisce – si stima – almeno una donna su otto. Solo nel 2020 sono stati diagnosticati 55.000 casi di carcinoma mammario, rendendo il tumore al seno la neoplasia più diagnosticata tra le donne, pur considerando la riduzione degli screening durante la pandemia che ha impossibilitato diverse donne ad affrontare la malattia nella sua fase iniziale (fonte: Komen Italia).

La Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro come ogni anno ha dato il via alla campagna internazionale Nastro Rosa, per sensibilizzare sul tema e offrire alle donne l’occasione per sottoporsi gratuitamente a screening salvavita, oltre che per raccogliere i fondi necessari alla ricerca.

Essa risulta essere fondamentale se si considera che la sopravvivenza negli ultimi vent’anni è aumentata fino a raggiungere l’87% dei casi, ma vi sono ancora forme particolarmente aggressive che ancora richiedono una ricerca approfondita.

I tumori del seno si possono distinguere in almeno due tipi: le forme non invasive e quelle invasive. La caratteristica fondamentale delle forme non invasive è l’incapacità delle cellule tumorali di invadere i tessuti circostanti e di entrare nel circolo linfatico o sanguigno. Ciò significa che le forme non invasive hanno minime probabilità di dare metastasi.

Le forme invasive comprendono invece il carcinoma duttale, che rappresenta tra il 70 e l’80 per cento di tutte le forme di cancro del seno; e il carcinoma lobulare, che rappresenta il 10-15 per cento di tutti i cancri del seno e può colpire contemporaneamente ambedue i seni o comparire in più punti nello stesso seno. 

Si stima che adottare comportamenti e abitudini di vita salutari possa evitare la comparsa di un cancro su tre. Per raggiungere questo importante traguardo di prevenzione, i comportamenti da adottare sono molto semplici e riguardano in modo particolare l’alimentazione, l’esercizio fisico e l’evitare alcune abitudini come il fumo o il consumo eccessivo di alcol.

Non occorrono infatti grandi sforzi: basta fare attenzione a ciò che si mangia e cercare di non condurre una vita troppo sedentaria. 

Le donne dispongono di strumenti molto efficaci per la diagnosi precoce del tumore del seno, primo tra tutti la mammografia, affiancata da altri quali ecografia o risonanza magnetica. La prevenzione è fondamentale perché individuare un tumore ancora molto piccolo aumenta notevolmente la possibilità di curarlo in modo più efficace e definitivo, ma è importante scegliere lo strumento più adatto.

Tra i 20 e i 40 anni generalmente non sono previsti esami particolari. Solo in situazioni particolari, per esempio in caso di familiarità o di scoperta di noduli, è possibile approfondire l’analisi con un’ecografia o una biopsia del nodulo sospetto. Nelle donne ad alto rischio per un’importante storia familiare di carcinoma mammario o per la presenza di mutazione di BRCA1 e/o BRCA-2, sarebbe opportuno iniziare i controlli mammografici già a 25 anni o 10 anni prima dell’età di insorgenza del tumore nel familiare più giovane.

Tra i 40 e i 50 anni le donne con casi di tumore del seno in famiglia dovrebbero cominciare a sottoporsi a mammografia.

Tra i 50 e i 69 anni il rischio di sviluppare un tumore del seno è relativamente più alto e di conseguenza alle donne in questa fascia di età è raccomandato un controllo mammografico biennale.

L’autopalpazione è un esame che ogni donna può effettuare comodamente a casa propria e permette di cogliere precocemente cambiamenti nelle mammelle. L’esame si svolge in due fasi: l’osservazione consente di individuare cambiamenti nella forma del seno o del capezzolo, mentre la palpazione può far scoprire la presenza di piccoli noduli che prima non c’erano. Quando si parla di autopalpazione si pensa solo a un esame per la ricerca di noduli nella ghiandola mammaria, ma in realtà grazie a questo esame possono emergere altri segnali che devono spingere a consultare un medico, come retrazioni o cambiamenti della pelle, perdite di liquido dai capezzoli e cambiamenti di forma della mammella.

A partire dai 20 anni l’esame può essere effettuato una volta al mese tra il settimo e il quattordicesimo giorno del ciclo. Rispettare questi tempi è importante perché la struttura del seno si modifica in base ai cambiamenti ormonali mensili, e si potrebbero di conseguenza creare, in alcuni casi, confusioni o falsi allarmi.

È bene ricordare che, oltre agli ormoni, anche l’età, il peso corporeo, la familiarità e l’uso di contraccettivi orali influenzano la struttura del seno. A volte, specialmente nelle donne giovani, il seno è particolarmente denso e difficile da valutare correttamente con l’autoesame. Con il sopraggiungere della menopausa, l’esame può essere eseguito indifferentemente in qualunque periodo del mese e deve essere effettuato con regolarità anche e soprattutto dalle donne sopra i 60 anni poiché il picco di incidenza (numero di nuovi casi) del tumore del seno si colloca proprio tra i 65 e i 70 anni.

A cura di Alessia Castiglioni

Fonti: https://www.repubblica.it/moda-e-beauty/2021/10/09/news/ottobre_mese_prevenzione_tumore_seno_iniziative_beauty_estee_lauder_avon_erbolario-319946635/

https://nastrorosa.it/

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