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Scientificamente Avis: L’emocromo

L’esame emocromocitometrico, comunemente noto come emocromo (o emogramma), dal greco haima sangue e khroma colore, è l’esame atto a fornire al medico importanti informazioni relative alla parte corpuscolata del sangue e, di conseguenza, allo stato di salute generale del paziente. L’analisi prevede sostanzialmente la determinazione della quantità di globuli (eritrociti, leucociti e trombociti) presenti nel sangue, i livelli dell’ematocrito HCT (ovvero la percentuale di eritrociti sul volume totale di sangue), dell’emoglobina Hb e di altri parametri importanti. 

L’effettuazione dell’emocromo prevede l’impiego dei contaglobuli (o contatori di Coulter), macchinari in grado di rilevare automaticamente o manualmente il numero di globuli rossi e delle altre cellule ematiche. Il loro funzionamento si basa sul principio di impedenza, secondo cui i tessuti biologici del nostro organismo possono comportarsi come buoni conduttori, cattivi conduttori, non conduttori o isolanti elettrici, in grado di trattenere le cariche elettriche e quindi di non condurre elettricità. In altri termini, l’impedenziometria misura la forza di opposizione del corpo in esame al passaggio di una scarica di corrente elettrica. Le soluzioni elettrolitiche (in grado di dissociarsi in ioni in soluzione acquosa) intra ed extracellulari dei tessuti magri sono ottimi conduttori; le ossa e il tessuto adiposo sono cattivi conduttori. La tabella sottostante riporta alcuni valori di resistività biologica (misurata in Ohm per centimetro quadro): 

Tessuti, organi e fluidi corporei cm2
Sangue 150
Urina 30
Muscoli 300-1600
Polmoni 1275
Grassi 2500

 

L’emocromo comincia con un comune prelievo di sangue (pochi millimetri) mediante un ago inserito in una vena superficiale del braccio. Segue la sua conservazione in provetta insieme ad un anticoagulante (ad esempio EDTA o citrato) che ha la funzione di mantenere liquido il campione. Il sangue viene infine portato in un laboratorio di analisi dove il contaglobuli, in poche decine di secondi, rileverà, separandole, le quantità delle varie componenti del sangue, fornendo una media aritmetica quanto più precisa. 

L’esame viene prescritto per accertare la presenza di eventuali malattie del sangue o monitoraggio contestualmente a terapie e particolari condizioni patologiche, ma anche come regolare analisi dello stato di salute. Sebbene esistano tabelle con possibili valori di riferimento, l’interpretazione dei risultati è sempre da affidarsi al medico competente, che nell’eventualità di malattie o disturbi sospetti si occuperà di ulteriori indagini specifiche.

 

 

A cura di Francesca Genoni

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