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Scientificamente Avis: Il plasma

Nel descrivere le componenti del sangue, abbiamo parlato del plasma come la sua componente o matrice extracellulare liquida, grazie alla quale le cellule sanguigne (eritrociti, leucociti e trombociti) possono circolare. Costituisce circa il 55% del totale ed è composto prevalentemente da acqua (oltre il 90%), nella quale sono disciolte e veicolate molte sostanze quali proteine, zuccheri, grassi, sali minerali, ormoni, vitamine, anticorpi e fattori della coagulazione. Esso viene filtrato dai reni (circa 180 L di plasma al giorno) in modo da individuare eventuali sostanze in eccesso che vengono espulse tramite urina.

Abbiamo già parlato della possibilità di donare plasma mediante aferesi, ovvero quel tipo di donazione in cui particolari apparecchiature separano le componenti ematiche prescelte, mentre le altre vengono restituite al donatore. Dal plasma donato si possono ottenere, mediante frazionamento industriale, alcune sostanze importantissime ai fini trasfusionali: fattori per la cura dell’emofilia, immunoglobuline (un tipo di anticorpi, molecole coinvolte nella risposta immunitaria dell’organismo umano), albumina (una proteina prodotta dalle cellule epatiche, ovvero del fegato), poi impiegati per la cura di particolari patologie.

Talvolta il plasma di pazienti guariti da infezioni di varia natura viene utilizzato per sperimentare strategie terapeutiche su pazienti colpiti dalla stessa malattia. Si parla in questo caso di plasma iperimmune, ovvero plasma che abbia un alto titolo di immunoglobuline e quindi un alto titolo anticorpale per una determinata malattia. Può essere tale perché il soggetto, essendosi ammalato, ha sviluppato durante la malattia un alto tasso di immunoglobuline, oppure perché un soggetto è stato vaccinato, e quindi ha un tasso elevato di anticorpi a seguito della vaccinazione.

Le AVIS di tutta Italia incentivano la donazione di plasma, prima di tutto perché i tempi di conservazione del plasma sono maggiori e possono raggiungere addirittura i 24 mesi; inoltre, l’Italia non ha ancora raggiunto l’autosufficienza di farmaci plasmaderivati ed è quindi importante incentivare questo tipo di donazione, considerato che molte persone non potrebbero vivere senza medicinali ricavati dal plasma.

A cura di Francesca Genoni

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